Bella serata a Cre-ta Innovation Hub, a Cassola, sullo sport a 360°, grazie all’incontro promosso dal Comune con (all’interno del ciclo “Autunno di sport”) con il docente dell’università di Roma Emanuele Isidori sul tema “La pedagogia dello sport tra corpo e salute”. Isidori (che nella foto vediamo con i nostri tecnici e dirigenti partecipanti alla serata), che opera nel dipartimento scienze della formazione per attività e sport nell’ateneo capitolino ed è dottore di ricerca in scienze dell’educazione e in attività fisica e salute all’università Alfonso X di Madrid, ha disegnato un interessante excursus sullo sport, un’analisi storico culturale realizzata partendo da alcuni concetti fondamentali e immortali della cultura classica, che dalla civiltà greca in poi hanno affermato il valore dell’attività sportiva nella società.
La moderazione fulcro di attività equilibrata
Proviamo a fare una sintesi estrema: al centro di tutto vi è la moderazione, come fattore di raggiungimento del benessere fisico e della felicità e concetto chiave di salute nell’etica antica, che appunto ricercava l’essere felici e l’armonia. E poi si analizzano i criteri decoubertiniani che prevedevano per gli sportivi di praticare lo sport arrivando ai propri limiti ma senza pensare di dover ricorrere alla medicina. Avendo poi il giusto atteggiamento mentale. “Conosci te stesso” diceva il motto socratico ripreso dal tempio di Apollo a Delfi, una massima sportiva che può significare “se hai vinto non montarti la testa, non sei un dio e non sei superiore agli altri”. Lo sport è un farmaco, termine che deriva dal greco “veleno”, va usato nel modo equilibrato perché fa del bene ma in casi estremi fa pure male.
Moralità degli sportivi e il dna pedagogico
Il professor Isidori ha ricordato che negli anni ’80 uno studio effettuato tra le fasce giovanili rivelò come gli sportivi, specie dei giochi di squadra, dimostrassero un certo livello di amoralità, ovvero di tendenza al superamento scorretto delle regole, mentre i non sportivi avessero un profilo più morale. Il che sottolinea come lo sport possa essere interpretato anche in modo sbagliato, si vedano ad esempio le vicende del doping negli anni ’80 e le attuali discussioni sull’etica dell’allenamento dopo le denunce di alcune atlete della ginnastica. Isidori soprattutto ha messo sul tavolo una serie di “fotografie” storico filosofico culturali, come oggetto di riflessione per tutti. Sta di fatto, ha aggiunto, che sono gli agenti educativi a determinare la bontà dello sport. Nello sport c’è un dna pedagogico, che deve saperlo gestire con moderazione, restando sui binari di una capacità di comprensione e di buon senso,
Gli errori più comuni degli allenatori
Ad esempio, e questa è una cosa molto interessante per chi allena, è deleterio utilizzare l’esercizio fisico per punire un errore o un comportamento. Se lo sport è una ricerca del benessere e della felicità, un comportamento del genere è in piena contraddizione con i principi fondamentali. Così come chi ha a che fare con gli sportivi, per di più giovani, non deve fumare, non deve essere sovrappeso, altrimenti i messaggi che manda ai ragazzi sono altrettanto contraddittori e sbagliati. E ciò, aggiungiamo noi va attribuito anche a dirigenti e figure che “gestiscono” lo sport.
Le lacune dello sport e i trend che lo riguardano
La serata ha anche riguardato le lacune dello sport, quello praticato in modo sano, nelle scuole italiane e nella società. Vi sono dinamiche anche nel mondo che stanno cambiando, in negativo, ad esempio Isidori ha spiegato che in America l’80% delle scuole sta abbandonando il forte interesse per l’educazione fisica, visti i costi degli impianti. In Spagna invece gli impianti sportivi sono generalmente gratuiti, incentivando la partecipazione. Mentre nei Comuni italiani c’è scarsa partecipazione ai bandi europei che promuovono le attività motorie e l’aggregazione sportiva.
Per il GS Marconi alcuni dei temi trattati sono sicuramente alla base dei principi societari. Ringraziamo i tecnici e i dirigenti che hanno partecipato alla serata.