Ron con Faliva e Gollin allo stadio marconiano (foto GS Marconi). Nelle altre foto, dall’archivio marconiano, ecco Ron cadetto con Beatrice e Alessia, e poi allievo durante uno sprint indoor.
L’aveva scritto l’anno sorso: “Mi piacerebbe tornare in Italia e passare a salutare tutti allo stadio del Marconi”. Detto, fatto. Due sere fa Ron Agyarko è comparso al “Paolo Rossi” in orario di allenamento, Abbracci, sorrisi, una bellissima sorpresa sulla pista che per quasi una decina di anni lo ha visto protagonista nel settore velocità. Tanti sprint, tante belle staffette, ottimi risultati e poi la prosecuzione in America. E ora la foto d’obbligo con Richard Faliva, capo coach, e Gloria Gollin, veterana marconiana e sua collega di allenamento anni fa.
Davvero un bravissimo ragazzo, ci ha fatto tanto piacere incontrarlo di nuovo. Ron era di passaggio in Italia, prima di raggiungere Londra dove aveva degli impegni di lavoro e dove, tra l’altro, si è trasferita da Mussolente la sua famiglia.
Giusto nel gennaio del 2023 lo abbiamo raggiunto in North Carolina chiedendogli un riassunto della sua esperienza americana. Dal 2018 è negli Usa e nell’articolo che riportiamo ha raccontato la sua avventura negli States. Negli Usa Ha gareggiato nelle gare della Asun Conference, uno dei principali circuiti sportivi studenteschi della Ncaa, la National Collegiate Athletic Association. La Asun raggruppa università situate prevalentemente nel Sud Est degli Stati Uniti, con quartier generale ad Atlanta, con circa 130 mila studenti-atleti residenziali, più quasi altrettanti online. Ron ha studiato alla Liberty University: il nickname delle sue squadre era Flames per i ragazzi e Lady Flames per le ragazze.
Un anno fa il suo articolo su Gs Marconi News: «La mia avventura negli States: studio, atletica, lavoro e una nuova famiglia!»
di Ron Agyarko
Prima di tutto, vorrei ringraziare il GS Marconi per avermi contattato e offerto l’opportunità di condividere la mia esperienza universitaria negli States. Nel 2018 ho deciso di seguire questa opportunità che mi è stata presentata. Avevo scoperto di avere alcuni famigliari in America. Uno dei miei zii mi parlò di borse di studio per diversi sport e mi aiutò a trovare scuole in cerca di atleti.
Anche se all’inizio ero timoroso, sono contento di aver seguito il mio istinto e di avere intrapreso questa avventura. Ho ricevuto una borsa di studio per fare atletica leggera, una grande opportunità per continuare la mia istruzione e praticare lo sport che amo allo stesso tempo. Così ho frequentato la Liberty University in Lynchburg, nello stato della Virginia.
Negli Usa come atleta studente tutto ruota intorno alla disciplina che fai, la quale è importante perché ti permette di concentrarti sull’attività sportiva e dare il 100%, però, allo stesso tempo, è limitativo perché non puoi esplorare altre attività che ti possano interessare se richiedono tempo.
Ci allenavamo tutti i giorni dal lunedì al venerdì. Martedì e giovedì doppio allenamento, avevamo sessione di forza la mattina, poi il pomeriggio training in pista. Il sabato tutta la squadra faceva esercizi di team building e riposo attivo nell’impianto indoor, quindi con stretching, massaggi, corsetta leggera e così via. Durante la settimana avevamo 20 ore obbligatorie di studio nel centro sportivo con gli atleti di tutti gli altri sport. In genere due ore al giorno, una al mattino e una al pomeriggio, o di seguito.
Quando sono entrato in squadra, ho trovato compagni provenienti da diversi Stati, Paesi e Continenti! Avere persone di culture e background diversi ha reso la squadra unica e divertente. Ogni giorno era una “guerra delle culture”: chi vantava le migliori spiagge, chi la miglior musica, chi la migliore cucina (ovviamente, la cucina italiana ha vinto ogni volta). La squadra era molto competitiva, dovevi essere pronto a lavorare sodo ogni giorno sennò potevi perdere il posto nel team.
Nei quattro anni in cui sono stato lì abbiamo vinto il titolo Asun che è la conferenza, o circuito di università, che compone la “federazione” nella quale gareggiavamo, 4 volte outdoor e 3 indoor, sia con la squadra maschile che con quella femminile. Io ho gareggiato principalmente nella staffetta 4×100, ero il primo frazionista. La gara preferita che ricordo è avvenuta durante le qualificazioni per la finale della federazione, nel marzo 2021, quando la 4×100 maschile del “Flames” ha vinto il primo posto portando il testimone al traguardo con un crono assai brillante, 40”5.
Questa è una estrema sintesi della mia esperienza da quando mi sono trasferito qui e sono andato al college. In quattro anni ne è passata di acqua sotto i ponti! Mi sono laureato nel maggio 2022, studiando economia aziendale e specializzandomi in marketing. Dopo la laurea, ho trovato lavoro nel reparto marketing di una startup che aiuta altre aziende in vari reparti (pubblicità, promozione, product placement eccetera). Nel frattempo la mia vita si è arricchita: infatti nel luglio del 2021 ho messo su famiglia con Bethany, un passo molto importante per un lungo futuro che ci aspetta.
Una vita tutta nuova. Certo, l’Italia mi è rimasta nel cuore, gli anni del Marconi sono stati bellissimi e spero di tornare per andare a salutare le tante persone amiche che ci sono là. Una cosa è certa. Lo sport è la leva che mi ha dato queste possibilità, lo sport è un valore e questo non potrò mai dimenticarlo. Un grazie al presidente Claudio Strati che mi ha proposto di scrivere questo contributo ed evocare dei bei ricordi.